Indagini conoscitive delle geometrie ipogee mediante l’utilizzo del Laser scanner 3D

Università degli Studi della Basilicata – DAPIT (Dipartimento di Architettura, Pianificazione e Infrastrutture per il Trasporto) / CASD (Centro di Ateneo per i Servizi di supporto alla didattica)

Referente scientifico: Prof. Arch. Antonio Conte;
Gruppo di Lavoro: Prof. Arch. Antonio Conte, Dott. Ing. Antonio Bixio, Dott. Arch. Maria Onorina Panza, Ing. Donato Locantore.

La complessa struttura spaziale del “Palombaro grande”, risultato dell’aggregazione di ambiti ipogei minori quali cisterne, depositi, abitazioni e chiese rupestri, si è presentata come situazione emblematica della efficacia applicativa delle moderne strumentazioni di rilievo digitale basate sulla tecnologia laser. In situazioni caratterizzate da forme non regolari come avviene per le strutture rupestri dei Sassi di Matera, l’acquisizione automatica dei dati realizzata con Laser scanner 3D, ha consentito, in tempi relativamente brevi rispetto alle tecniche tradizionali, una estrema oggettività del rilievo, riducendo sensibilmente i margini di errore.

Le nuove metodologie non sempre sono sufficienti a documentare la totalità degli aspetti caratterizzanti la realtà esistente soprattutto in condizioni di limitata accessibilità. Se da un lato infatti, nel caso specifico del Palombaro grande, il sistema di misurazione a distanza del laser scanner 3D ha consentito di misurare elementi posti a grandi distanze senza il bisogno del supporto di particolari strutture (es. impalcature); dall’altro lato la presenza dell’acqua con le conseguenti limitate condizioni di percorribilità del sito (possibile solo lungo il percorso individuato dalla passerella metallica che lo attraversa), hanno limitato la scelta nel posizionamento delle stazioni rendendo particolarmente complesse le operazioni di perfezionamento delle “zone di ombra” e richiedendo l’integrazione di metodologie di rilevamento tradizionali.

La fase di elaborazione dei dati ha rappresentato la fase più lunga e complessa dell’intera attività. L’elaborazione dei dati è stata eseguita con  software Cyclone 5.5 . L’unione delle singole scansioni è stata eseguita attraverso un primo processo di allineamento dei punti di controllo materializzati dai targets riflettenti e basato sul loro riconoscimento automatico attraverso il processo di  auto-add constraints.

Il primo ha visto l’utilizzo di una procedura automatica, propria del software Cyclone, mediante la quale è possibile ottenere i profili in tempi molto rapidi attraverso l’intersezione dei piani di sezione con il modello discreto della nuvola dei punti trasformato in una superficie continua costituita da maglie triangolari.

Il secondo metodo utilizzato per ottenere profili misurabili e gestibili dai più comuni software C.A.D., è stato quello di effettuare sul modello discreto ottenuto dall’unione delle nuvole dei punti, una serie di sezioni orizzontali e verticali rispettivamente alle quote e nei punti significativi  dell’ipogeo. Le sezioni del modello realizzate sempre con il software Cyclone sono poi state esportate come file di interscambio (Drawing Exchannge File) .dxf  per la loro gestione in ambiente C.A.D. e trasformate in polilinee.